LAEDERBRAUN, "Ade è il quotidiano: lo spazio entro cui ci muoviamo ogni giorno"


Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

Con grande piacere! Innanzitutto grazie per l’opportunità! Vediamo… Perché intitolare un disco Ade? Perchè Ade è il quotidiano: lo spazio entro cui ci muoviamo ogni giorno, caratterizzato da pericoli, colpi di fortuna, casualità, gioie, amori, dolori, tradimenti, dove tutto potrebbe cambiare o meno, ogni istante, se solo lo volessimo.  L’album è stato registrato e mixato da Matteo de Napoli (Maisone de la Musique), ha una copertina fantastica, opera del grande amico e artista Alessandro Fiorito ed è edito per l’etichetta, Fil 1933 di Suisio.

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

I Laederbraun sono un progetto rock italiano che affonda le radici nella pittoresca provincia di Lecco.Il gruppo nasce da un idea di Simone Goretti (chitarrista compositore) affiancato dall'inseparabile batterista Antonio Romano, che riunisce intorno a se i migliori artisti per dare corpo al tutto. A far parte della band irrompono la stratosferica voce di Isabella Conca (poco più che ventenne!), il basso granitico di Gionata Montanelli e il violoncello del Gran Maestro Michele Nasatti.

Come è nato invece il nome della band?

Cercavamo un nome originale, possibilmente unico e che destasse curiosità…Alla fine, storpiandone un po’ la pronuncia (si pronuncia come segue, letteralmente: Lederbraun) abbiamo utilizzato il nome di una antica pratica alchemica di trasformazione del piombo in oro.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

Le tematiche parlano di quotidianità, di vissuto, di vita che scorre costantemente, nel bene e nel male. I testi hanno un peso fondamentale perché l’idea si sviluppa da un concetto, da una sensazione, da un trauma, da un piacere che si fa “bolo primordiale di parole” e suggerisce e ispira la musica. A musica pronta, “il bolo” viene raffinato e dà dimensione e senso al brano. Il grande sforzo è di lasciare sempre libera interpretazione all’ascoltatore, così da coinvolgerlo al massimo nell’ascolto permettergli di immedesimarsi liberamente e senza forzature. 


Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

La musica dei Laederbraun è senza fronzoli, diretta come un pugno nello stomaco. Anche la scelta di aver registrato Ade il più “analogicamente” possibile è per renderlo “umano” e non artefatto. Il continuo mutare dei brani, che si evolvono come si evolve la vita, come muta il tempo e come cambiano le stagioni è normale progredire di ciò che succede: nulla nella vita è statico! Se Ti fermi a guardare, sei già fuori tempo, amico mio!!! Quindi quando senti Isa ansimare, il tuono ritmico del duo Gionata-Antonio, il librarsi del violoncello di Mik o il tormento della chitarra di Simo, percepisci e respiri sudore e reale emozione e non finzione.

Come nasce un vostro pezzo?

Musica e parole sono di Simo che è un attento e sensibile osservatore che trae spunto da fatti di vita quotidiana, da notizie, esperienze. Lui arriva in sala prove col pezzo praticamente completo, ma lo butta sul tavolo perché pretende che sia rielaborato: respirato, inghiottito e fagocitato da ognuno di Noi, così da rimodellarlo e renderlo “Laederbraun”. Sicuramente buone idee, a tratti ottime, ma la Nostra forza sono sicuramente gli arrangiamenti!

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

Ogni pezzo ha la sua storia e ogni pezzo è importante. Ma se dobbiamo sceglierne uno, vince “Son qui x Te”. Questo brano racchiude l’essenza Laederbraun: rabbia, tristezza, gioia, voglia di rinascita, sfrontatezza, sensualità e potenza, in un continuo caleidoscopio di emozioni.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

Gran bella domanda… Siamo sicuramente contaminatissimi dagli anni ’70, sia stilisticamente che mentalmente: il nostro è uno spirito libero e il nostro pensiero è comunicare, far passare un messaggio. Che piaccia o no, Noi siamo così. Però non siamo mono-contaminati! E si sentono riflessi di band più moderne, di band indie e non indi. Direi Led Zeppelin, RATM, Living Colour, Verdena…

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live? 

Sicuramente saremo in giro il più possibile, ma ci piacerebbe registrare entro l’anno il proseguo di Ade. Non Vi nascondiamo di essere a buon punto con le nuove tracce.

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

Per ora abbiamo realizzato un clip molto bello che vede alla regia il grandissimo Giulio Oldrini, la partecipazione di Giacomo Manfredi (spalla insostituibile di Mr. Crozza), la scenografia di Alberto Allegretti e la mano di Davide Puzziferri, oltre alla partecipazione di moltissimi amici. Il clip è Barracuda ed è visibile a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=eciYeFBd160. In futuro chi lo sa…

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

Purtroppo la musica italiana, eccezion fatta per rari casi, predilige il commerciale, spesso sciapo e poco concentrato a passare un messaggio. A tratti band come la nostra potrebbero sembrare “scomode”, troppo dirette, ma in fondo scavano, creano una nicchia e come insegna la dinamite… basta un piccolo pertugio caricato con la giusta dose di esplosivo per fare breccia!!! Per intanto incrociamo le dita!! 


Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

Entrambe le cose direi. Da un lato Ti da immensa visibilità e Ti permette di ottenere grandi risultati con piccole spese, dall’altra aumenta la confusione e la superficialità creativa e di ascolto. Ovviamente sono nostri pensieri personali…

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

Nei Laederbraun c’è spazio per tutti. Nessuno usurpa nessuno. Tutto è deciso all'unanimità. Sembra incredibile, ma i Laederbraun sono una grande famiglia! Quindi crediamo fermamente che la nostra musica ci valorizzi molto.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

Ci piacerebbe collaborare con molti artisti. Come band tre su tutte: Marlene Kuntz, Afterhours e Verdena. Come solista sarebbe stupendo avere Isa che duetta con Antonella Ruggiero. Sento già i brividi…

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

Laederbraun è un mondo, un modo di pensare e di percepire le cose, senza forzare la mano, lasciando libera interpretazione a chiunque si avvicina alla nostra musica. Quindi sedetevi, stappatevi una buona birra, versatevi del vino o preparatevi un buon cocktail e lasciatevi trasportare, rilassandovi e lasciando fluire le emozioni. Grazie a tutti e leggete Giornale Metal, una realtà che permette alle band indie come la nostra di avere voce! Di cuore… GRAZIE!

Maurizio Mazzarella