High Roller |
Grande compattezza sonora dei nostri, un brano carico di tensione, epicità e melodia; un grande affresco doom. “of the once ravenous” è carico di riff plumbei, marcia lenta, pesante, e carica di solennità; è il brano più lungo del lotto, quasi dodici minuti, la melodia dei riff di chitarra è carica di malinconia; qui c’è il dualismo vocale growl/voce pulita in tono più evocativo e solenne, un dualismo perfetto per la rabbia venata i tristezza tipica della musica del destino. “requiescat in pace” è puro doom metal, basta sentire le chitarre dai riffing lenti, l’andatura possente e ieratica del brano, col cantato pulito e sgraziato; scelta voluta, per caricare ancora più emotivamente il brano; perché il tono vocale è sporcato e mantiene la solennità tragica tipica del genere. Poi il tono si fa total growl con chitarre dai riff melodici e un andatura lenta e costante a livello di ritmica con un rintocco di campane a morto in sottofondo. “our daughters banner” è ieratica, solenne e carica di sacralità lacerata e dolorosa, con un organo posto in bella mostra che replica il riffing delle chitarre; il brano è lento e carico di pathos emotivo; il growl è profondo, carico di dolore e pathos; grandi i riff epici di chitarra che intervengono nel cambio di tempo, breve ma carico di intensità. Un disco che conferma che i nostri sono una sicurezza in campo doom metal, terza prova ampiamente superata, bravi.
Voto: 7.5/10
Matteo “thrasher80 ” Mapelli