ROYAL GUARD - Lights & Dreams

Sliptrick
Party rock assatanato!!! Ecco tutto quello che troverete sull'esordio discografico dei ravennati Royal Guard. I nostri si muovono sulla medesima traiettoria musicale del miglior Hard Rock/Glam Metal di stampo statunitense DOC, similarmente a Mötley Crüe, Velvet Revolver e L.A. Guns (e perché no, anche di stampo finnico: basti pensare ai grandissimi Hanoi Rocks). E lo fanno con un'energia debordante, che risulta anche molto incisiva grazie a una produzione gradevole e solida, la quale mette in luce l'impatto globale dei Royals, quanto l'abilità dei singoli musicisti. Il cantante Davide Balbi ha un'estensione vocale e un'espressività abbastanza sviluppate, ed anche i solo scaturiti fuori dalla chitarra di Enrico Tabanelli nascono infuocati nonché benedetti dalla miglior tradizione di blues sanguigno e viscerale. Ma tutti i musicisti coinvolti dimostrano il loro grande affiatamento e la loro verve rock&rolleggiante nei solchi di questo "Lights & Dreams". I 10 brani del full-lenght sono tutti uno più scatenato dell'altro, e quasi tutti sotto i 4 minuti di durata, il che non significa necessariamente un difetto, quanto una vera e propria azione di denuncia contro la prolissità vuota e stancante che spesso e volentieri prende e domina nei dischi metal.

Ad ogni modo, è certo spiccatamente spiattellata in faccia la solida esperienza che i nostri sono riusciti a maturare grazie ad un'intensa attività live, durata alcuni anni, immediatamente precedentemente all'incisione di questo bel platter d'esordio. Il risultato è coinvolgente, difficilmente riuscirete a star fermi durante l'ascolto, battendo il piede o muovendo la testa a ritmo con le canzoni come minimo. Questo è ciò che fa la differenza in un ottimo disco di canzoni Hard Rock. E' evidente, difatti, quanto la dimensione concertistica sia quella in cui i nostri fanno faville. E questo, di questi tempi, significa davvero moltissimo. Ragion per cui, mi sento di raccomandare agli estimatori del Metal Glammeggiante (ed anche non) l'acquisto di questo disco così ribollente d'inferno, assieme a tanto, tanto supporto alla band casomai dovesse arrivare a suonare dal vivo dalle vostre parti. Secondo me è inutile fare un'analisi per ogni brano, le tracce sono una più scatenata dell'altra, e sono sicuro che il disco sarà per tutti piacevole dall'inizio alla fine (beh come particolarità ho apprezzato moltissimo la conclusiva ballad acustica "No God" dalle chitarre accoratamente bluesy). Prendetelo come un'antologia dei migliori stilemi del Glam/Sleaze Metal americano dei tempi migliori, rinvigorito da nuova linfa vitale con spirito del tutto attuale. Coraggio, i Royal Guard sono qui con noi, a dimostrare che qualche band di potenziale portata internazionale l'abbiamo anche noi italioti. Ora, speriamo tutto il meglio per loro. OK? 

Voto: 9/10 

Alessio Secondini Morelli