NOVA - Soli Contro il Mondo

ATMF
Ritorno fiammante, è il proprio il caso di dirlo dei bravissimi blacksters veneti. Un secondo album che è pieno di epicità violenta, battagliera intinta nel metallo più nero e distruttivo. L’opener “Guerra per il firmamento” è esplicativa, un’introduzione acustica che richiama una battaglia incorso che fieri tamburi e chitarre evocano, per poi deflagrare con un blast beats e chitarroni black metal. immaginate un campo di battaglia con scontro tra cavalieri, armature, acciaio e sangue e avrete una colonna sonora adatta per lo scontro; il black metal dei nostri è cantato in italiano attraverso uno growl fiero e afflati epici di riff di chitarra. “Crolla l’impero” è stupenda; tamburi battenti, ritmo cadenzato, riffing nerissimi e growl ferocissimi però che sono comprensibilissimi, grandi cambi di tempo e accenni melodici di stampo epico, senza per questo inficiare il brano, anzi arricchendolo di più sfumature, grande il lavoro in accelerazione della batteria. “Pietra della corona di lucifero” è veloce, buonissimi riff di chitarra, dinamismo che spazia a up tempo di batteria a blast beats e dualismo vocale declamatorio tra voce pulita e growl; ottimo lavoro di riffing black metal; anche qui il tasso epico/guerresco non cede di un millimetro, anzi, si incastra perfettamente.

La titletrack è veloce, violenta e spedita, up tempo con riffing death/black metal; voce pulita che declama un inno di guerra, e inserti filtrati; batteria che da cambi fluidi di tempo che spaziano anche nel blast beats, un brano pregno di atmosfera guerresca, fierezza che pasa anche nello stacco cadenzato e in alcune soluzioni di chitarra, ottimo solos. “Contro il drago e il toro” reca anche qui una ferocia battagliera, un brano velocissimo; blast beats e riffing nerissimi di chitarra; growl profondi, e alcuni inserti di chitarra acustica, un brano che è aggressione sonora e distruzione fiera. “Ad Apollo” sembra un’invocazione, una preghiera pagana, grande dinamismo, riffing perfetti nella loro malvagità epica, blast beats; grande brano strumentale. “Terra dei morti” è un mid tempo cadenzato, riffing zanzarosi, e funerei con dualismo vocale, la batteria ha anche un cambio di tempo più veloce; anche qui accenni melodici impreziosiscono il brano nella sua conclusione. Un disco stupendo, fiero, epico e feroce; pieno di orgoglio e sapiente uso del metallo più nero, grande ritorno dei nostri e non lasciamoli soli; avanti, la battaglia ha inizio! 

Voto: 8/10 

Matteo ”Thrasher80”Mapelli