MACHINA COELI - Gnosis

Masked Dead
Grande recupero di questo gioiellino perduto ambient ma non solo, perché qui c’è anche musica di ambito sacro e di taglio mistico. Mistico si, perché questa one-man band generata da Coatl M. Evil, ora singer dei Mugshots ha generato questo lavoro, ed è un disco di ricerca non solo musicale, ma spirituale, un lavoro sullo gnosticismo, fatto con perizia e cognizione di causa. L’opener “Easter, 367 AD-December,1945 AD” ci proietta in un tempo antico nel tempo, con synth dalle melodie sacre, un tappeto percussivo cerimoniale, un profumo veramente antico, con un organo che denota ancora di più il carattere della musica e un sapore medioevaleggiante. “Pieroma” è ambient pura, sintetizzatori che avocano epoche al di fuori del tempo e dello spazio, un tappeto sonoro melodico, arioso e che comunica spiritualità e pace interiore; per poi avvolgerci con delle note di clavicembalo, che sembrano ispirate all’Oldfield del capolavoro ”Tubular bells”. “Sophya achamoth (separation)”,è un brano anch’esso ricco di ispirazione sacrale, i synth svolgono un compito eccellente, dando pathos alla musica con un tappeto percussivo che da ancora di più il verso al tono sacro e mistico del taglio musicale proposto dal nostro; una perfetta soundtrack per un film ambientato in epoche antiche e remote nel tempo.

“Eve and the snake(dialogue) è un pezzo stupendo, aperto, arioso, dall’afflato spirituale e insieme orchestrale, una sinfonia, anche le percussioni fanno capolino dando il tempo; molto evocativa la parte finale più cadenzata. “Creation“ col suo organo sacrale ci apre le porte di un respiro divino, un tappeto di tastiere che ha un taglio spirituale, da riflessione interiore con la parte più profonda della nostra anima; in questo brano c’è anche un legame col brano precedente, un filo rosso che lega tutta l’opera, sottolineando alcuni passaggi. “Re-integration of Sophya” è cadenzata, un che di madrigalesco e medioevaleggiante nei tempi percussivi e nel tappeto delle tastiere; il brano prende poi una piega più aperta con un tappeto di sintetizzatori melodici e un giro di fisarmonica e simil ghironde. Il conclusivo “Unity” è anch’esso pervaso di sacralità con note di organo; una sorta di inno agnostico; dove la spiritualità è palpabile; un viaggio verso il nostro io più profondo. Un disco stupendo, fatto di musica dal taglio sacro e spirituale, grande la bresciana Masked dead che ha deciso di stamparlo e pubblicarlo, fatelo assolutamente vostro. 

Voto: 8/10  

Matteo ”Thrasher80”Mapelli