DEATHLESS LEGACY - Rituals of Black Magic

Scarlet
Grande ritorno per i nostri horror metallers toscani Deathless legacy, un disco pregno di sinfonie macabre e goticheggianti. La band capitanata da Steva, è artefice di un lavoro maturo, potente e molto personale, un disco che è sensuale e teatrale insieme. L’opener “The grimoire” introduce l’opera, un’introduzione orchestrale, pregna di mistiche forza oscure, voci demoniache, degna di una soundtrack horror. La titletrack è potentissima con un tappeto di organo e tastiere, puro horror metal, un up tempo retto da riffing d’acciaio e la performance vocale della nostra sicura, teatrale, ricca di melodia e versatilità, un chorus poi da cantare a pieni polmoni, brano eccelso. “The abyss” è sottolineata da tocchi di piano inquietanti, riffing di puro heavy metal oscuro, e tempi medi di batteria, la nostra Steva ha un istrionismo nella voce che denota grande gusto melodico, saggio uso della voce, interpretazione superiore ad altre più blasonate colleghe per i cambi di registro vocale; la band marcia spedita, un gruppo compatto e sicuro dei propri mezzi.

“Vigor mortis” è un brano heavy e sinfonico, dotato di grande pathos e cambi d’atmosfera, il ritornello è drammatico, grande finale potentissimo, col solo delle tastiere del grande Alessio Lucatti alias Alex Van Eden. “Bloodbath” è percussiva e battente, le chitarre sono affilate; la sezione ritmica è compatta e c’è un profumo di Death ss ma rivisti in un’ottica più malata e teatrale; anche qui un’eccellente prova vocale con un chorus da cantare tutto; un organo chiesastico fa capolino. “Homunculus” è veloce, diretta e spedita, quasi thrash nei tempi di batteria che è piena di dinamismo e cambi di tempo, riffing pieni di scorie goth/horror, e un organo a dare ancora di più il carattere orrorifico al brano. “Dominus inferi” ha un riffing iniziale iommiano, ribassato e un incedere sinfonico; un brano che è venato da soluzioni acustiche che poi si irrobustiscono e ancora una grande prova di Steva che da pathos drammatico, con uso sapiente delle melodie vocali; una sorta di ballata horror, oscura. Un grande ritorno, un disco pregno di horror che vi si incardinerà all’anima trascinandola nei profondi abissi oscuri. 

Voto: 8.5/10  

Matteo ”Thrasher80”Mapelli