DAMN FREAKS - Damn Freaks

Migthy Music
Esordio discografico per i fiorentini Damn Freaks con un album che porta il nome della band. Fin dalle prime note di Break The Chains si viene piacevolmente catapultati negli anni Ottanta. Per intenderci, gli anni Ottanta del pop/hair metal che hanno visto band come Dokken e White Lion conquistare una buona fetta di mercato con riff ben squadrati, melodie accattivanti, voci acute e chitarre in primo piano. Viene da sorridere adesso se si pensa che all'epoca c''era chi, all'interno dell'universo metal, osteggiava questo tipo di proposta definendola "false metal". La storia ha dimostrato ampiamente che al contrario questo tipo di musica ha rappresentato una scena vitale, colorata, piena di artisti che hanno lasciato il segno. Questi Damn Freaks il loro segno potrebbero lasciarlo perche' mettono cuore e perizia in cio' che fanno. La voce cristallina di Jacopo Meille, che ultimamente aveva arricchito l'ultima produzione dei Tygers Of Pan Tang, dispensa pathos e compiutezza espressiva lungo le otto tracce del disco.

La chitarra di Marco Torri si produce in riff efficaci e in assoli ficcanti e a volte struggenti. La sezione ritmica formata da Claudio Rogai al basso e da Matteo Panich alla batteria garantisce una base solida su cui imbastire la proposta musicale. Come tradizione vuole, nel disco ci sono una serie di brani trascinanti e cadenzati come la gia' citata Break The Chains a cui si aggiungono Poison Apple e Burning Up, Da segnalare il riff particolarmente catchy di Dream Highway. Piu' melodiche le linee di brani come Secret Path e The Way I Feel. mentre le due ballate semiacustiche Sea Of Love e Broken Wings vanno dritte al cuore. Anche di chi non ama questo tipo di musica. Se continueranno con la genuina ispirazione dell'esordio, i Damn Freaks sono destinati a conquistare numerosi fans, e non solo fra i nostalgici degli anni Ottanta.

Voto: 7/10 

Silvio Ricci