RIVERDOGS - California

Frontiers
Verso la fine degli anni 80 una band nuova fece il suo esordio, il suo nome era Riverdogs ed il motivo per il quale il gruppo attirò su di sé le attenzioni degli appassionati fu perché tra le proprie fila c’era un chitarrista che tanto bene aveva già fatto in giro con band di grandezza mondiale come Dio, Whitesnake,Lou Gramm Della band facevano parte anche Nick Brophy (basso e tastiere), Marc Danzeisen (batteria) e Rob Lamothe (voce), i quali hanno sempre avuto a che fare con la musica, chi come produttore, chi in altre vesti. A distanza di sei anni dall’ultima produzione (’World Gone Mad’ 2011) tornano oggi i Riverdogs con un album nuovo di zecca contenente le solite undici tracce:"California".L'Album si muove attraverso la miglior tradizione rock anni '80, accogliendo al suo interno anche diverse influenze blues. I quattro musicisti non sono certo novellini e si dimostrano ben capaci a costruire un album senza filler e ben equilibrato tra inni rock da stadio, ballad melodiche e pezzi in cui si preme sull'acceleratore avvicinandosi ad un certo tipo di heavy metal. La sezione ritmica è pulita, precisa e di contributo essenziale, anche se Danzeisen e Brophy vengono quasi messi in ombra da Lamothe, in grado di interpretare alla perfezione ogni brano con le sue diverse sfumature e soprattutto da Campbell. È proprio il chitarrista a mettersi maggiormente in mostra con i riff che nella maggior parte dei casi sostengono ogni brano, fraseggi e assoli di ottima fattura. Nonostante l'opera abbia un protagonista, è lodevole come Campbell non sfoci nella semplice autocelebrazione, rimanendo sempre funzionale al brano proposto e sfruttando al meglio il lavoro dei compagni. Fin dalla coinvolgente introduzione dell'opener "American Dream", il disco attraversa diversi momenti, come la più melodica "The Revolution Starts Tonight", ma è nella seconda parte che dà il meglio, a partire da "The Heart Is A Mindless Bird". Il brano, che inizia quasi come una ballata, si trasforma in una folle cavalcata sostenuta da riff heavy e si merita il premio di brano più riuscito del lotto.

Tra gli altri pezzi, a farsi notare è anche "Welcome To The New Disaster", intrisa da un'anima blues.Tra i tanti ritorni di dubbio spessore, probabilmente quello dei Riverdogs non è certo uno dei più eclatanti. Il nome non è di quelli da prima pagina e quel primo disco di discreto successo uscito ventisette anni fa probabilmente è stato dimenticato dai più. Eppure, se si lascia parlare la musica, California è un album che farà la felicità dei molti che all’apparenza preferiscono la sostanza. Rock di grande spessore, fatto da interpreti di livello, pochissimo fumo e tanta concretezza. Colpisce in particolare l’atmosfera tutto sommato rilassata e languida del disco, che riflette benissimo il calore californiano, con quelle necessarie incursioni nel blues a completare il quadro di un hard rock elegante e sentito, interpretato col cuore di chi sa come scrive una grande canzone e la sa poi rendere attraverso quelle intangibili qualità che sono la classe e il mestiere. Non è il disco dell’anno e a mio avviso manca appena di dinamismo, pur senza mai annoiare, ma California è davvero un gran bel ritorno, molto consigliato. Per chi volesse avere notizie sullo stato di salute di Vivian Campbell, dopo l’annuncio shock del tumore che lo ha colpito qualche anno fa, questo disco non può che essere la miglior risposta possibile da parte di un grande artista, che merita tutto il rispetto possibile. 

Voto: 8/10 

Bob Preda